Vi racconterò una storia ed è una storia vera.
Voglio riportarvi nei primi anni ’90, dove il mouse iniziava a non essere solo una bestiola, Wordstar e Lotus 123 la facevano da padroni e Windows 95 era guardato con sospetto perché troppo colorato e vivace di carattere.
Voglio riportarvi, facendo un salto nel tempo, a quando i lettori cd-rom oltre ad essere una novità erano il top della tecnologia e l’oggetto del desiderio di molti utenti.
Voglio riportarvi in un mondo dove l’informatica era un’opinione, internet era agli albori e nessuno avrebbe tradito mai Netscape per passare a Windows Explorer.
Qualcuno diceva anche che INTERNET era solo una moda passeggera e che non sarebbe durata…ed era un mondo pieno di pazzi…
La storia che voglio raccontarvi si svolge presso gli uffici di un comune dove stavo installando un server con Windows NT4.0 (spero che vi ricordiate cos’è…o meglio cos’era). L’installazione era un qualcosa di esoterico, con dei wizard estenuanti e colorati ai limiti dello psichedelico, così estenuanti che praticamente era il server che decideva come installarsi, mentre tu ti limitavi a cliccare rassegnato sul tasto “continua”.
L’altro protagonista della storia è un ingegnere informatico, uno venuto dal nord per installare il software applicativo. Uno di quelli che hanno già visto tutto e che conoscono cose che…beh, cose che a noi non è concesso sapere.
Tanto per andare nel dettaglio, vi dico che il tutto era posizionato in una unica piccola stanza. Una sola piccola stanza e unica stanza, dove il server e i due client con Windows 95 dovevano competere per lo spazio vitale e per la poca aria fresca da regalare alle ventole voraci. Praticamente sembrava una location progettata con il Tetris (per chi si ricorda cos’era).
Ci siete ancora ? Ok, adesso andiamo al punto e vi racconto la storia.
Eravamo sul tardo pomeriggio e io mi ero un attimo assopito per recuperare le energie consumate nell’installazione del server, quando una voce all’improvviso rimbomba nella stanza “NICO ! Bisogna formattare la macchina !!”.
Cioè, senza nessun preavviso, così di punto un bianco… Per un attimo ho sperato che l’ingegnere (quello del nord), intendesse formattare la sua automobile per poi tornare a casa in treno. D’altro canto, per l’amor del cielo, ognuno è libero di formattare le sue cose come meglio crede.
No, lui voleva formattare proprio il server di Windows NT4.0…
Io – “in che senso vuoi formattare il server ?”
Lui – “perché non legge i cdrom masterizzati, li legge solo se li inserisco nel lettore di un pc e poi lo condivido”
Io – “ebbè, installa il software così, cosa te ne frega da quale lettore lanci l’eseguibile. Probabilmente il cdrom del server non digerisce i cdrom masterizzati in un certo modo. Mica è una novità”
Lui – “No, io quando mi trovo di fronte ad una situazione strana della quale non capisco le meccaniche, formatto tutto e ricomincio da zero, comunque adesso sento in ditta cosa ne pensano i miei colleghi”
A quel punto partiva con una raffica di telefonate a colleghi che non si facevano trovare e a persone che fingevano addirittura di non conoscerlo (uno ha perfino finto di essere muto). Tutto questo senza scalfire le sue flemmatiche certezze…
Affranto, esausto e sconsolato ho provato a chiedere:
Io – “ma scusa, quindi tu vai dai clienti ed in caso di problemi gli formatti il server ???”
Lui -“Certo, e se è non è una prima installazione gli chiedo solo se hanno il backup !!”
Io- “e così risolvi il problema ?”
Lui – “non sempre”
A quel punto mi sono arreso alla sua logica implacabile. Ho capito che aveva vinto lui e gli ho lasciato formattare il server.
Spesso mi chiedo che fine avrà fatto questo bizzarro personaggio. Magari avrà abbandonato l’informatica per fare il marinaio. Già me lo immagino ad affondare la nave per lavare le fiancate. Oppure è ancora in giro per il mondo a formattare i server.
Ah, dimenticavo…anche dopo la formattazione il cdrom masterizzato ha continuato a non funzionare, l’installazione dell’applicativo è stata fatta condividendo il lettore del client ed il tutto è andato a buon fine.
Era davvero un mondo pieno di pazzi…