Risposte e soluzioni dettate dall’esperienza sul campo.
- Sistemistica Windows
- GDPR
- Varie
- 1. Windows 10, dove trovo la cartella "esecuzione automatica" ?
La cartella "esecuzione automatica" è indispensabile per eseguire automaticamente del software al login dell'utente.
A partire da Windows 7 la posizione di questa cartella è stata mimetizzata nel filesystem, forse perchè il suo utilizzo portava spesso a scherzi ed abusi.
Cartella di esecuzione automatica per tutti gli utenti
I programmi inseriti in questa cartella verranno eseguiti all'accesso di qualsiasi utente
C:\ProgramData\Microsoft\Windows\Start Menu\Programs\Startup
Cartella di esecuzione automatica per uno specifico utente
I programmi inseriti in questa cartella verranno eseguiti solo all'accesso di questo specifico utente
C:\Users\NOMEUTENTE\AppData\Roaming\Microsoft\Windows\Start Menu\Programs\Startup
Attenzione !!
Per visualizzare le cartelle ProgramData e AppData è necessario abilitare la visualizzazione dei file nascosti
- 2. Le immagini jpeg vengono salvate in formato jfif
Per qualche mistero (non sono andato ad approfondire), quando scarico una immagine jpeg mi viene salvata in formato jfif.
Questo può creare notevoli problemi se, per esempio, l'immagine jpeg dovrebbe essere poi caricata su un sito web o similare.
La soluzione consiste nel creare una chiave di registro:
[HKEY_CURRENT_USER\Software\Classes\MIME\Database\Content Type\image/jpeg] "Extension"=".jpg"
Se non vuoi modificare a mano il registro di configurazione, puoi creare, utilizzando notepad, un file con il seguente contenuto:
Windows Registry Editor Version 5.00
[HKEY_CURRENT_USER\Software\Classes\MIME\Database\Content Type\image/jpeg]
"Extension"=".jpg"Una volta creato il file non ti resta che salvarlo in formato .reg ed eseguirlo con un account amministrativo
- 3. La stampante USB non stampa perchè offline (fuori linea)
Lanciando una stampa sulla stampante USB, può capitare di trovarla fuori linea (offline).
Il problema si risolve generalmente, dando un click destro sulla stampante e selezionando "usa stampante non in linea".
Se il problema si ripete con frequenza, ed è necessario un riavvio del computer o della stampante per arrivare ad una momentanea soluzione, potrebbe essere un sintomo di incompatibilità tra la porta USB del pc e quella della stampante.
Generalmente l'inconveniente la causa dell'inconveniente è da imputarsi al fatto che le impostazioni di risparmio energetico della portw USB di computer e stampante non parlano la stessa lingua.
La soluzione più rapida ed efficente per ripristinare la stampante e toglierla dallo stato di "offline" o "fuori linea", è quella di riavviare lo spooler di stampa del personal computer.
Per fare questo senza passare dalla riga di comando o dallo snap-in "servizi" del pannello di controllo è sufficiente creare un file .bat contenente le seguenti istruzioni.
net stop spooler
net start spooler
Possiamo poi salvare il file sul dektop ed istruire l'utente ad eseguirlo, cliccando con il tasto destro e scegliendo "esegui come amministratore", ogni qualvolta si presenti la problematica
- 4. Come rimuovere l'associazione tra file e programmi ?
Ogni tipo di file ha la sua applicazione predefinita.
Può capitare però che erroneamente un tipo di file venga associato all'applicazione errata.
In condizioni normali sarà sufficiente andare in "pannello in controllo --> programmi predefiniti --> associa un tipo di file o protocollo ad un programma" e scegliere o cambiare quale programma deve essere utilizzato a seconda del tipo o dell'estensione del file..
In altri casi la cosa può essere un poco più complicato, sopratutto se sono interessate estensioni particolare, tipo .exe o similari.
Se il sistema operativo è windows 7 o Vista, possiamo scaricare "Unassociate Files Type" ed affidarci alla sua interfaccia grafica. Se invece il sistema operativo è Windows 10 dobbiamo usare un trucchetto particolare:
- creo un file di testo vuoto e lo rinomino con estensione .bat
- clicco con il tasto destro su uno dei file con estensione incriminata
- dal menu scelgo "apri con" , sfoglio e seleziono il mio file .bat ed il gioco è fatto
- 5. Adobe Reader si chiude automaticamente dopo qualche secondo
In qualche caso, aprendo un file PDF con Adobe Reader, il file si chiude automaticamente dopo pochi secondi.
Questo problema sembra ristretto alla versione XI (11) di Adobe Reader, ma non escludo che possa riguardare anche altre versioni precedenti alla DC
Per risolvere il problema è sufficiente disinstallare la versione corrente di Adobe Reader e installare l'ultima versione del prodotto scaricandola dal sito del produttore
- 6. Strani problemi con Microsoft Office
Installando Office si incorre in misteri come problemi di attivazioni, impossibilità di modificare le firme etc etc.
Ho notato che, buona parte di questi problemi che ultimamente affliggono l'installazione e/o il funzionamento di Microsoft Office, sembrano riguardare macchine che avevano preinstallato al versione demo del pacchetto.
Oltre alla rimozione del pacchetto demo, bisogna assicurarci di rimuovere anche le "microsoft desktop office apps".
- 7. Errore 1935 installando Microsoft Office
Installando Microsoft Office può capitare che l'installazione venga interrotta con l'errore 1935. Questo sembra capitare più frequantemente sulle macchine che avevano già installato una qualche versione del pacchetto.
La soluzione definitiva al problema consiste nel rinominare o rimuovere la seguente chiave di registro:
HKLM\software\microsoft\AppModel
- 8. Windows server 2016 e 2019 : impossibile accedere alle condivisioni sul NAS
Dopo avere installato windows server 2016 o 2019 o windows 10 Enterprise non si riesce ad accedere alle condivisioni presenti sul NAS.
A ogni tentativo di accesso riceviamo l'errore "Non puoi accedere a questa cartella condivisa perché i criteri di sicurezza dell'organizzazione bloccano l'accesso guest non autenticato"
Il problema è dovuto al fatto che windows utilizza, come default, il client SMB2 con l'accesso Guest disabilitato.
Infatti, Windows Server 2016, 2019 e Windows 10 Enterprise, come impostazione predefinita, impediscono a un utente di connettersi a una share remota utilizzando credenziali guest, anche se il server remoto lo richiede.
Ecco la soluzione al problema:
- Abilitare il protocollo SMB1 (necessario per individuare i computer sulla rete e sfogliarne le condivisioni)
- Eseguire il comando "gpedit.msc" e, dopo avere navigato fino a Configurazione computer\modelli amministrativi\rete\Workstation Lanman, abilitare il parametro "Attiva accessi ospiti non sicuri"
A questo punto basta eseguire il comando gpupdate ed il gioco è fatto.
Buon lavoro 🙂
- 9. Come pulire un disco da tutte le informazioni, incluse quelle delle partizioni
Può capitare di dovere pulire tutte le informazioni da un hard disk, fino a riportarlo allo stato di "non inizializzato"
Questo può essere necessario in caso di errori durante la clonazione, per preparare il disco in caso di RAID, per reinizializzare il disco in formato MBR o GPT o in qualsiasi altro caso si desideri avere un disco come appena uscito dall'imballo del produttore.
Premesso che vi sono moltissimi sistemi per eseguire questa operazione. Incluso quello di una potente calamita a ferro di cavallo (scherzo !!!), l' utility diskpart è il sistema che preferisco e che consiglio.
Diskpart è una utility inclusa nei sistemi windows e, per utilizzarla. è sufficiente eseguirla da riga di comando in modalità amministratore.
Una volta lanciato il comando,
diskpart
possiamo vedere l'elenco dei dischi installati:
list disk
e dopo avere selezionato il disco che vogliamo cancellara (esempio disco1)
select disk 1
procediamo alla cancellazione con il comando
clean (se vogliamo una cancellazione più approfondita possiamo usare clean all)
ed ecco il risultato finale
molto meglio della calamita a ferro di cavallo 🙂
- 10. Thunderbird : email stampate con caratteri molto piccoli
Può capitare che Thunderbird stampi le email con caratteri molto piccoli, addirittura minuscoli
Spesso i caratteri sono talmente piccoli da risultare illeggibili.
Per risolvere il problema basta aprire una email e, dopo essere andati nell'anteprima di stampa, tramite il menu "file", andare a modificare le impostazioni di stampa.
Tali impostazioni resteranno memorizzate anche per le stampe successive,
Se la barra degli strumenti, e quindi il menu "file" non dovesse essere visibile è sufficiente premere il tasto F10.
- 11. Vedo il monitor capovolto, come posso ripristinarlo ?
Può capitare che all'improvviso lo schermo del monitor venga visualizzato al contrario o in qualche altra posizione errata.
Cosa possiamo fare per risolvere il problema ?
Possiamo metterci a lavorare a testa in giù come se stessimo facendo yoga, oppure tenere premuti contemporaneamente i tasti CTRL-SHIFT-Freccia Sù per ripristinare la corretta visualizzazione.
- 12. Thunderbird : anteprima di stampa non funziona
Può capitare che, selezionando "anteprima di stampa", la finestra dell'anteprima non compaia.
Questo strano comportamento è generalmente provocato da driver della stampante obsoleti e non più utilizzati.
Per qualche strano motivo, questi drivers iniziano e voler rivivere come fantasmi dimenticati.
La soluzione consiste nell'aprire l'editor di configurazione (accessibile tramite "strumenti --> Opzioni --> Configurazioni Avanzate) e, dopo avere fatto una ricerca della chiave "print_printer" , resettare tali valori (click destro e ripristino)
- 13. Desktop Remoto (RDP) si disconnette dopo pochi secondi
Se la sessione di Desktop Remoto (RDP) si disconnette dopo pochi secondi, può esserci un problema di mappatura delle risorse locali.
Quando viene stabilita la connessione di Desktop Remoto, il client cerca di proiettare all'interno della sessione alcune risorse locali, per renderle disponibili.
Come impostazione di default vengono rimappate le stampanti locali e gli appunti. Generalmente sono proprio le stampanti locali a provocare diversi problemi, tra i quali quello della disconnessione.
La soluzione al problema consiste nel disabilitare la mappatura delle risorse locali togliendo i flags dalle impostazioni della connessione o installare i drivers della sampante locale anche sul server RDP
- 14. Adobe Reader apre "salva con nome" invece di stampare
Può succedere che, stampando un pdf, venga aperta la finestra di "salva con nome".
Per risolvere il problema è sufficiente andare nelle impostazioni avanzate delle finestra di stampa e togliere il baffo da "stampa su file".
Ancora non ho capito perchè questa voce venga abilitata in modo casuale
- 15. Non si vedono più le stampanti installate
Non si vedono le stampanti installate e la cartella "dispositivi e stampanti" è vuota.
Se aprendo la cartella "dispositivi e stampanti" del pannello di controllo la barra verde scorre fino in fondo ma non viene visualizzato nulla, il problema è il servizio "servzio supporto tecnico bluetooth" che risulta essere disabilitato.
Se il pc è provvisto di controller bluetooth, e questo servizio non è avviato, la scansione dei dispositivi e stampanti non porta a nessun risultato, pur terminando senza errori.
La soluzione consiste nell'impostare l'avvio del servizio in "automatico" e avviarlo manualmente se non si vuole riavviare il sistema.
- 16. Impossibile salvare il file hosts e lmhosts dopo la modifica
Dopo avere modificato il file hosts o lmhosts, windows non ci permette di salvarlo.
Quando scegliamo "salva" o "salva con nome" dal menù a tendina e facciamo click su ok, riceviamo il messaggio che il salvataggio non può essere effettuato perchè non disponiamo delle autorizzazioni necessarie.
Il modo più semplice per risolvere il problema è quello di eseguire notepad con le credenziali di amministratore prima di modificare il file.
Ecco come fare:
- scrivere notepad nel menù "cerca"
- click destro su notepad, scegliendo "esegui come amministratore"
- aprire, modificare e salvare il file hosts e/o lmhosts (normalmebte presenti nella cartella c:\windows\system32\drivers\etc\ )
Fatto questo, in caso il sistema ci impedisse ancora il salvataggio, bisogna disattivare momentaneamente l'antivirus prima di procedere con la modifica del file; alcuni antivirus, infatti, bloccano i file hosts e lmhosts per evitare modifiche malevole.
- 17. Smartscreen mi blocca le applicazioni
Eseguendo un file scaricato può essere impossibile perchè smartscreen ne blocca l'esecuzione.
Può capitare che disabilitare l'antivirus (incluso Microsoft Defender) non sia sufficiente per eseguire una applicazione della quale siamo sicuri della sua bontà.
Scaricando da internet un file eseguibile da internet, anche da un sito qualificato come INPS o Agenzia delle Entrate, il file viene bloccato al momento dell'esecuzione con il messaggio.
Seppur sia possibile cliccare su "ulteriori informazioni" e sbloccare il file in questione potrebbe essere più semplice disabilitare il filtro smartscreen ed evitare tutti is uioi falsi positivi.
Ecco come fare e cdove scovare l'impostazione:
Se abbiamo windows 10 e quindi Explorer:
Se abbiamo windows 11 e microsoft Edge:
Un altra impostazione che può dare problemi su qualche tipo di file scaricati la troviamo nella proprietà dei singoli files. In questo caso è sufficiente mettere il baffo su "annulla blocco" e confermare.
- 18. Docfa: Errore 163 durante l'export e la stampa
Se dopo la compilazione del documento, in fase di stampa o di visualizzazione, appare l'errore 163, il problema è quasi sempre dovuto alla versione di Java.
Spesso la versione di Java installata sulla nostra macchina è troppo recente e, pur funzionando senza problemi con il Desktop Telematico, presenta dei problemi con i software più datati.
La soluzione più semplice è quella di scaricare una vecchia versione di Java a 32 bit disponibile sul sito dell'Agenzia delle Entrate e disponibile al Link:
https://www.agenziaentrate.gov.it/wps/content/nsilib/nsi/javavm/jvm150_16
- 19. Outlook non visualizza le email più vecchie di 12 mesi
Di default, quando Outlook si interfaccia ad un server Exchange, non visualizza le email più vecchie di 12 mesi.
La soluzione è quella di agire sullo slide, presente nelle impostazioni dell'account, che permette di scegliere quali email mantenere nella copia locale.
Se il problema è relativo ad una casella condivisa può essere necessario aprire la casella con l'interfaccia web OWA e selezionare tutte le email. Questa operazione sembra "avvertire" Outlook della presenza di messaggi non presenti nelle cartelle locali e forzarne l'aggiornamento.
- 20. Impossibile stampare i modelli INPS SR41
Pur visualizzando correttamente i modelli INPS SR41 può risultare impossibile effettuare la stampa, in quanto viene visualizzato un messaggio di errore relativo a "file non trovato"
Questo è dovuto al fatto che Windows 10 mal digerisce i tentativi di scrittura nelle cartelle di sistema e nel nostro casi specifico C:\Program Files (x86).
Per risolvere il problema è sufficiente dare i permessi di lettura e scrittura ad everyone su tutta la cartella INPS
- 21. Il software INPS UNIEMENS ha smesso di funzionare
Dopo avere installato l'ultima versione, UNIEMENS ha smesso di funzionare e sembra che non riesca a stabilire una connessione.
Sulle postazioni che installano Windows 7 è stato riscontrato che le applicazioni create in WinHTTP (Windows HTTP Services) supportano solo TLS 1.0. con Framework .NET 3.5. Di conseguenza, se si tentasse di stabilire una connessione sicura dal proprio client a un server INPS che adotta il protocollo TLS 1.2 si verrebbe a generare un errore.
Il problema sembra verificarsi con l'ultima versione del software INPS rilasciato ad Agosto 2020.
Per superare l’anomalia è necessario effettuare l'installazione dell'aggiornamento KB3154518 scaricabile direttamente dal sito web Microsoft.
- 22. se eseguo internet explorer si apre sempre edge
Dopo il solito aggiornamento di Windows 10, quando lancio l'icona di Internet Explorer si apre sempre Microsoft Edge.
Il problema si manifesta sia lanciando un collegamento ad una pagina web impostata per aprire Explorer, sia eseguendo Internet Explorer direttamente dalla sua icona
Purtroppo Internet Explorer, pur essendo obsoleto, è ancora richiesto da numerosi applicativi i quali non funzionano con gli altri browser.
La soluzione consiste nell'accedere alle opzioni internet nel pannello di controllo e togliere il flag alla voce "abilita estensioni dei browser di terze parti", situata nel tab "avanzate".
A questo punto è sufficiente riavviare il pc e Internet Explorer ricomincierà a funzionare fino alla prossima magagna.
Buon lavoro
- 23. Adobe Reader PDF, non funziona Salva con Nome
Può capitare che, improvvisamente, non sia più possibile utilizzare la funzione di " Salva con Nome ".
Il problema si manifesta con il blocco del pc o con la visualizzazione di una finestra bianca e la perdita di tutte le modifiche effettuate.
L'impossibiltà di visualizzare la scelta del percorso dove salvare il file è dovuto al fatto che Adobe da la preferenza ad eventuali percorsi di rete. Questo comporta che, in presenza di Dropbox, Onedrive e similari, questi vengono scansionati e una loro risposta tardiva impedisce l'apertura della finestra di dialogo.
Per risolvere il problema è sufficiente accedere alle preferenze di Adobe reader e nella scheda "Generali" togliere la spunta a "mostra archiviazione on line al salvataggio del file".
Modifica --> Preferenze --> Generali --> mostra archiviazione on line al salvataggio del file
- 1. Che cos’è il GDPR?
Per “GDPR” (“General Data Protection Regulation”) si intende il nuovo Regolamento Europeo n. 2016/679 in materia di protezione dei dati personali. La nuova normativa è entrata in vigore in tutti i Paesi dell’Unione Europea il 25 maggio 2016 e viene applicata dal 25 maggio 2018.
Il GDPR introduce importantissime novità per cittadini e imprese, con l’obiettivo dichiarato di elevare il livello di protezione dei dati, rafforzare la fiducia dei cittadini e sostenere la crescita dell’economia digitale.
Ricordiamo che il GDPR si applica a tutti i dati personali, sia che vengano archiviati, conservati e trattati con strumenti manuali che tramite computer.
- 2. Quali sono le mie responsabilità come azienda o studio e cosa rischio?
Ai sensi del GDPR, dovrai adottare tutte le misure di protezione dei dati previste dalla normativa. Ecco alcuni esempi di quello che dovrai fare per adeguarti al GDPR:
- informa in modo chiaro, semplice e non “legalese” i tuoi clienti, dipendenti e gli altri interessati di come tratti i loro dati: dì loro chi sei quando richiedi dei dati, perché li stai trattando, per quanto tempo verranno conservati e a chi devono essere comunicati;
- chiedi in modo esplicito il consenso delle persone di cui raccogli i dati; in caso di minori, verifica il limite di età per chiedere il consenso dei genitori;
- assicurati di poter rispondere alle richieste degli interessati: il GDPR attribuisce a tutte le persone il diritto di sapere chi e perché tratta i loro dati, di modificarli, di cancellarli, di opporsi al marketing diretto e alla profilazione, oltre che il diritto di trasferire i propri dati ad un'altra azienda (i.e. portabilità);
- in caso di violazioni di dati o data breach – ad esempio, in caso di divulgazione non autorizzata di dati a causa di un problema di sicurezza – dovrai darne comunicazione entro 72 ore all’Autorità di controllo;
- nel caso in cui tu intenda affidare operazioni di trattamento a fornitori o altri soggetti esterni, dovrai assicurarti di ricorrere solamente a responsabili del trattamento che presentino sufficienti garanzie in merito alla conformità al Regolamento e alla tutela dei diritti degli interessati
Il nuovo Regolamento prevede rilevanti sanzioni in caso di violazione, che comprendono multe fino a 20 milioni di Euro o – nel caso di imprese – fino al 4% del fatturato globale dell’esercizio precedente, se superiore.
- 3. Come faccio a sapere se il GDPR si applica alla mia attività?
Se sei un’azienda o uno studio professionale che tratta dati personali in Italia o in un altro Paese dell’Unione Europea, sei tenuto ad adeguarti al GDPR. Il GDPR si applica anche a imprese ed enti che hanno sede al di fuori dell’Unione Europea, ad esempio se vendono beni o servizi, anche via internet, all’interno dell’Unione Europea.
Ma che cos’è un dato personale? In pratica, un dato personale è qualunque informazione riconducibile ad un individuo. Ad esempio, sono dati personali il nome e cognome di una persona e tutti i suoi dati anagrafici, l’indirizzo e-mail, il numero di telefono, ma anche una fotografia, i suoi dati biometrici (es. l’impronta digitale o le caratteristiche della sua firma autografa), il suono della sua voce, le sue abitudini alimentari. Alcune categorie di dati (come quelli relativi ai dati genetici, allo stato di salute, all’orientamento sessuale o all’apparenza a partiti e sindacati) sono considerati sensibili e richiedono misure aggiuntive di protezione in base alla normativa.
Ricordiamo che il GDPR si applica a tutti i dati personali, sia che vengano archiviati, conservati e trattati con strumenti manuali che tramite computer.
- 4. Cosa si intende per “trattamento” di dati personali? Quali trattamenti esegue tipicamente un’azienda o uno studio professionale?
Per “trattamento” si intende qualunque tipo di operazione che viene svolta su dati personali. Ad esempio, raccogliere dei dati creando un archivio o una banca dati, creare copie dei dati, accedere ai dati in lettura o modifica, comunicare i dati a terzi e trasmetterli via internet o con altre modalità sono tutte operazioni di trattamento soggette al GDPR.
I trattamenti sono normalmente descritti– ad esempio ai fini della compilazione del Registro dei trattamenti – attraverso il riferimento a processi o banche dati aziendali.
Ecco alcuni esempi di banche dati e attività la cui gestione rappresenta tipicamente un’operazione di trattamento da parte di studi professionali e aziende:
- anagrafiche clienti
- anagrafiche dipendenti
- anagrafiche fornitori
- videosorveglianza
- campagne commerciali e di marketing
- gestione di un sito web
- 5. Cosa devo fare per adeguarmi e da dove cominciare?
La nuova normativa richiede di adottare una serie di misure per proteggere in modo adeguato i dati delle persone con cui la tua azienda o il tuo studio si trova ad operare, ad esempio i dati dei tuoi dipendenti e dei tuoi clienti.
La prima cosa da fare, quindi, è prendere consapevolezza:
- Informati (ad esempio qui http://www.garanteprivacy.it/guida-all-applicazione-del-regolamento-europeo-in-materia-di-protezione-dei-dati-personali
- attivati per capire quali dati tratta la tua azienda o il tuo studio, a chi appartengono, per quali finalità li utilizzi, a quali rischi sono esposti e a chi vengono comunicati;
- documenta i trattamenti di dati che hai individuato: il GDPR richiede di tenere (anche in formato elettronico) un Registro aggiornato dei dati personali che gestisci. Il Registro dei trattamenti potrebbe non essere necessario in alcuni casi specifici. Tuttavia, anche in questi casi è raccomandato dal Garante per la Protezione dei dati personali in quanto rappresenta uno strumento fondamentalenon soltanto ai fini dell'eventuale supervisione da parte dell’Autorità di controllo, ma anche allo scopo di disporre di un quadro aggiornato dei trattamenti svolti ed è uno strumento indispensabile per ogni valutazione e analisi del rischio.
- 6. Quali sono I principali soggetti della Privacy?
I principali soggetti della Privacy sono:
l’interessato, il titolare del trattametno dei dati, il Reponsabile del trattamento, il DPO, il terzo e l’Autorità di Constrollo. Interessato: la persona fisica cui si riferiscono i dati personali.
Titolare del Trattamento: la persona fisica, la società, l’associazione o un’altra entità che controlla il trattamento dei dati personali ed è autorizzata a prendere decisioni essenziali sulle finalità e modalità di tale trattamento, comprese le misure di sicurezza applicabili.
Responsabile del Trattamento: la persona fisica, la società, l’associazione o l’organizzazione a cui il Titolare ha affidato l’attività specifica di gestione e controllo dei dati personali, in base all’esperienza e/o alle competenze pertinenti in materia.
DPO (Data Protection Officer): il professionista con conoscenze specialistiche sulla legislazione e sulle pratiche in materia di protezione dei dati. Egli è designato dal Titolare / Responsabile in tre occasioni: Il trattamento è effettuato da un’autorità pubblica; Il trattamento è su larga scala e coinvolge dati sensibili; Il trattamento richiede un controllo regolare e sistematico degli Interessati. T
erzo: la persona fisica o giuridica, l’autorità pubblica, il servizio o qualsiasi altro organismo che non sia l’interessato, il titolare del trattamento, il responsabile del trattamento. E’ una persona autorizzata al trattamento dei dati sotto l’autorità diretta del titolare o del responsabile.
Autorità di Controllo: l’autorità pubblica indipendente istituita da uno Stato membro www.garanteprivacy.it.
- 7. Cosa significa “consenso” ?
Il “consenso” è la libera indicazione della volontà del soggetto interessato di accettare esplicitamente una specifica operazione di trattamento relativa ai propri dati personali, di cui era stato informato in anticipo da colui che ha il potere di decidere su tale elaborazione (il Titolare del trattamento). Alcuni tipi di trattamento possono essere eseguiti senza il consenso dell’Interessato, ai sensi della sezione 24 del Codice italiano in materia di protezione dei dati. Il Regolamento UE 679/2016 tratta negli articoli 7 e 8 il “consenso” quale onere della prova della sussistenza del consenso al trattamento prestato dall’interessato è in capo al titolare. In qualsiasi momento l’interessato può revocare il proprio consenso, senza che questo pregiudichi la liceità del trattamento già effettuato precedentemente. Il trattamento dei dati del minore è lecito solo se questo abbia almeno 16 anni (in alcuni stati anche 13), altrimenti è necessario il consenso prestato o autorizzato dal titolare della responsabilità genitori.
- 8. Cosa significa “informativa”?
L’informativa è un avviso contenente le informazioni che il Titolare del trattamento è tenuto a fornire a tutti gli interessati, sia per via orale che per iscritto, in modo chiaro conciso, in merito a quando e come i dati vengono raccolti sia direttamente dall’Interessato che tramite terzi, e come gli stessi vengono utilizzati.
- 9. Che diritti hanno gli INTERESSATI?
Il Regolamento europeo dà un ampio spazio ai diritti dell’interessato rispetto al passato, ed un intero capo del regolamento europeo è dedicato a tale argomento.
Diritti di natura conoscitiva: Diritto all’informativa Diritto di accesso Diritto alla comunicazione di una violazione dei dati Diritti di controllo: Consenso al trattamento Diritto di limitazione del trattamento Revoca del consenso al trattamento Diritto di opposizione al trattamento Diritto alla portabilità dei dati Diritto di rettifica ed integrazione Diritto alla cancellazione e all’oblio Decisioni basate unicamente su trattamento automatizzato
In particolare ha assunto rilievo il cosiddetto DIRITTO ALL’OBLIO (art. 17)
- diritto di veder cancellati i propri dati personali presso il titolare che li tratta
- diritto di veder cancellati i rinvii a questi dati, che potrebbero apparire sui motori di ricerca più diffusi
Il diritto ad «essere dimenticati» deve concordarsi con il diritto di informazione e di libera espressione (si pensi ad un fatto di cronaca in cui è coinvolto l’interessato), e in generale con l’interesse pubblico e con eventuali obblighi legali.
Pertanto l’interessato non sempre potrà richiedere la cancellazione immediata dei dati che lo riguardano (riportati ad esempio da un sito web) fintanto che tali dati avranno una rilevanza pubblica, stante ovviamente la correttezza degli stessi.
L’interessato ha diritto di ottenere dal titolare del trattamento la cancellazione dei dati personali che lo riguardano se sussiste uno dei seguenti motivi:
- I dati personali non sono più necessari rispetto alle finalità per le quali sono stati raccolti
- L’interessato revoca il consenso
- L’interessato si oppone al trattamento
- I dati personali sono stati trattati illecitamente
- I dati personali devono essere cancellati per adempiere ad un obbligo legale
Il diritto alla cancellazione non si applica se il trattamento è necessario:
- all’esercizio del diritto alla libertà di espressione e di informazione
- Per l’adempimento all’obbligo legale che richieda il trattamento previsto dal diritto dell’unione o dello stato membro cui è soggetto il titolare del trattamento, o per l’esecuzione di un compito svolto nel pubblico interesse oppure nell’esercizio di pubblici poteri
- Per motivi di interesse pubblico nel settore della sanità pubblica
- Ai fini di archiviazione nel pubblico interesse, di ricerca scientifica o storica o a fini statistici
- Per l’accertamento, l’esercizio o la difesa di un diritto in sede giudiziaria
L’interessato ha il diritto di ottenere la limitazione del trattamento quando ricorre una delle seguenti ipotesi:
- Contesta l’esattezza dei dati personali.
- Il trattamento è illecito e l’interessato si oppone alla cancellazione e chiede, invece, che ne sia limitato l’utilizzo.
- Benchè il titolare del trattamento non ne abbia più bisogno ai fini del trattamento, i dati personali sono necessari all’interessato in sede giudiziaria.
- l’interessato si è opposto al trattamento, in attesa della verifica in merito alla eventuale verifica della prevalenza dei motivi legittimi del titolare del trattamento.
Se il trattamento è limitato, tali dati personali sono trattati, salvo che per la conservazione, soltanto con il consenso dell’interessato o per l’accertamento di un diritto in sede giudiziale, o per motivi di interesse pubblico.
- 10. Come bisogna comportarsi con i "cookies" ?
I cookie sono delle stringhe di testo di piccole dimensioni che i siti visitati dall’utente inviano al suo terminale o browser, dove vengono memorizzati per essere poi ritrasmessi agli stessi siti alla successiva visita del medesimo utente. Questi possono essere di prima e terza parte.
L’editore del sito è chiamato a dare informativa sui cookie da lui installati. Nell’ambito dei siti internet non basta inserire la privacy policy in un’unica pagina web indicante ogni informazione sui dati trattati ma andranno create tante informative quanti sono i tipi di cookie utilizzati.
n presenza di un sito internet contenente cookie analitici di terze parti dove sono adottati strumenti che riducono il potere identificativo dei cookie e la terza parte non incrocia le informazioni raccolte con altre di cui già si dispone è sufficiente la sola informativa dei cookie, nel caso in cui non vengano adottati strumenti che riducono il potere identificativo dei cookies o la terza parte incrocia le informazioni raccolte con altre di cui già si dispone, sarà necessario predisporre l’informativa, inserire un banner con informativa breve e notificare al Garante Privacy l’uso di questi cookie. In presenza di “profilazione” con cookie analitici di terza parte è necessaria l’informativa e il banner.
La tenuta di un registro del consenso degli utenti per l’accettazione dei cookie nel proprio dispositivo è obbligatorio nel momento in cui è presente l’obbligo di inserimento del banner ed è necessario tenerlo in modo tale che, in caso di richiesta da parte di un visitatore, ci sia la possibilità di prenderne visione e che sia possibile cancellare i dati del visitatore. Nel caso in cui nel sito siano presenti solo cookie tecnici, analitici di prima parte e di terza parte (nel momento in cui vengono anonimizzati i dati e non c’è un incrocio degli stessi da parte della terza parte) non sussiste l’obbligo di tenuta del registro del consenso.
- 11. Come si applica la normativa della videosorveglianza per le persone fisiche?
La “videosorveglianza“ che le persone fisiche fanno per scopi esclusivamente personali (videocitofono, sistema di ripresa di sicurezza ecc) se non viene condivisa/diffusa sistematicamente con terzi e non vengono rese pubbliche le riprese, non si applica la normativa Privacy.
- 12. E’ obbligatoria la nomina di un “responsabile alla protezione dei dati”?
Secondo l’art. 37 del GDPR, la nomina di un “responsabile alla protezione dei dati” è obbligatoria per il settore pubblico. L’obbligo sussiste anche nel settore privato per le grandi imprese o per le imprese che effettuato trattamenti a rischio (ad esempio trattamento su larga scala di dati sensibili, monitoraggio regolare e sistematico degli interessati su larga scala)
- 13. Cos'è il registro del trattamento ?
Tenuto anche in formato elettronico dal Titolare del trattamento dei dati, tale registro dovrà essere messo a disposizione dell’Autorità Garante qualora lo richieda, così come è previsto dal par. 4 dell’art. 30: “su richiesta, il titolare del trattamento o il responsabile del trattamento e, ove applicabile, il rappresentante del titolare del trattamento o del responsabile del trattamento mettono il registro a disposizione dell’autorità di controllo.”
COSA DEVE CONTENERE IL REGISTRO DEL TRATTAMENTO DATI
- Il nome e i dati di contatto del titolare del trattamento e, se presente, del contitolare del trattamento, del rappresentante del titolare del trattamento e del responsabile della protezione dei dati;
- Le finalità del trattamento;
- La descrizione delle categorie di interessati e delle categorie di dati personali;
- Le categorie di destinatari a cui i dati personali siano stati o saranno comunicati, compresi i destinatari di paesi terzi;
- Se presenti, i trasferimenti di dati personali verso paesi terzi e la loro identificazione;
- I termini ultimi previsti per la cancellazione delle diverse categorie di dati;
- Una descrizione generale delle misure di sicurezza tecniche e organizzative.
Questo registro rappresenta dunque una delle novità e, al tempo stesso, uno degli adempimenti più importanti concernenti le attività di trattamento.
Così, al titolare del trattamento è imposto l’obbligo di documentazione della conformità della propria organizzazione alle prescrizioni della legge; quest’obbligo grava anche sul responsabile, per i trattamenti che questi svolga per conto di un titolare.
CHI DEVE DOTARSI DI QUESTO STRUMENTO
L’obbligo di redazione e adozione del registro non è generale: infatti il par. 5 dell’art. 30 specifica che esso non compete “alle imprese o organizzazioni con meno di 250 dipendenti, a meno che il trattamento che esse effettuano possa presentare un rischio per i diritti e le libertà dell’interessato, il trattamento non sia occasionale o includa il trattamento di categorie particolari di dati di cui all’articolo 9, paragrafo 1, o i dati personali relativi a condanne penali e a reati di cui all’articolo 10.”
Anche quando non ne sussiste l'obbligo, il registro del trattamento è sempre consigliato perchè, oltre a servire come inventario per le banche dati, è lo strumento principe per dimostrare l'adeguamento della struttura
- 14. Cosa possiamo fare per aiutarti ?
Essere compliance al GDPR e continuare ad esserlo nel tempo può essere una sfida impegnativa, soprattutto se non si è mai affrontato in modo serio la problematica della privacy e della sicurezza dei dati.
Quello che mi piace fare, per aiutare il cliente a raggiungere il risultato, è affidarmi al buonsenso e alla buona logica. Ho sempre diffidato da consulenze cervellotiche fatte da scienziati e stregoni di turno, e penso che la soluzione sia spesso nella risposta più semplice.
Anche nel caso del GDPR si può, senza grandi spese ed inverstimenti, arrivare al risultato, ricordando sempre che tale regolamento è sostanziale più che formale. Ciò significa che non ci sono ricette magiche o ilste della spesa, e che ogni scelta e investimento deve essere fatta in modo proporzionale e adeguato alla propria situazione.
- 1. Adobe Reader apre "salva con nome" invece di stampare
Può succedere che, stampando un pdf, venga aperta la finestra di "salva con nome".
Per risolvere il problema è sufficiente andare nelle impostazioni avanzate delle finestra di stampa e togliere il baffo da "stampa su file".
Ancora non ho capito perchè questa voce venga abilitata in modo casuale