Prima di vedere l’installazione facciamo una premessa sulle unità a stato solido (SSD).
Gli SSD sono un tipo di unità di archiviazione che esegue la stessa funzione dei dischi rigidi, ma con tecnologia diversa.
Gli SSD usano memoria flash per archiviare i dati allo stesso modo dell’unità USB, e questi dati vengono acceduti digitalmente. Un’unità disco rigido (HDD) usa un piatto girevole e un’asta che si muove lungo il piatto per leggere ciascuna porzione di dati. Come risultato, gli SSD consentono tempi di avvio e caricamento pressoché istantanei perché non devono ricercare meccanicamente i dati su un disco rotante.
La meccanica del disco rigido, da sempre considerata il vero collo di bottiglia di ogni sistema, viene così bypassata con un incremento esponenziale delle prestazioni.
Dopo questa breve premessa possiamo dire che, a livello tecnico ed estetico, non vi sono grosse differenze in quanto un disco ssd si installa e si configura esattamente come un normale disco rigido SATA tradizionale.
Possiamo quindi semplicemente aprire lo chassis del nostro pc (o del nostro notebook o server), scollegare il vecchio disco e collegare la nuova unità. Sarà poi il sistema operativo, al momento dell’installazione, assistito dal BIOS della macchina ad occuparsi di tutto il resto, anche in caso di sistemi raid hardware.
Per trasferire i dati dal vecchio disco al nuovo, possiamo utilizzare la procedura di backup e restore oppure effettuare la clonazione integrale del disco.
Tramite la procedura chiamata “clonazione“, possiamo duplicare il disco esistente trasferendone tutto il contenuto sul disco ssd, inclusa la tabella delle partizioni, i drivers, ed il sistema operativo. Il risultato finale sarà quindi un disco ssd avviabile e con il contenuto speculare al vecchio hdd.
Riassumendo le operazioni in sequenza:
- Apro lo chassis del sistema ed installo il nuovo disco senza rimuovere quello vecchio
- Eseguo la clonazione
- stacco il vecchio disco e richiudo lo chassis
- Mi godo le nuove prestazioni della macchina
Per la clonazione è sufficiente usare software di terze parti come EaseUs o Aomei, avendo l’accortezza di creare una partizione e una etichetta di volume sul nuovo disco per evitare di fare la clonazione al contrario.